Per nove giorni, la Terra è stata scossa ogni 90 secondi da un fenomeno unico nel suo genere

Fin dalla sua formazione, la Terra ha dovuto affrontare numerosi pericoli legati alla sua attività sismica, ma anche a causa di eventi cosmici. Tuttavia, nel 2023, il nostro pianeta è stato scosso ogni 90 secondi per nove giorni, e il motivo è piuttosto sorprendente.

Due anni fa, è stato rilevato uno strano segnale sismico che ha provocato vibrazioni su tutta la superficie della Terra. Questo è durato per un totale di nove giorni, a intervalli di 90 secondi. In risposta a questa sorprendente scoperta, sono state condotte delle indagini che hanno rivelato le onde di uno tsunami intrappolate in un fiordo in Groenlandia.

I ricercatori di dell'Università di Oxford hanno utilizzato dati satellitari di alta precisione per studiare questo fenomeno. Il loro studio è stato reso possibile grazie al satellite SWOT lanciato nel 2022, che ha catturato immagini di alta precisione del fenomeno.

Studiando attentamente queste immagini, si sono resi conto che si trattava di onde stazionarie, conosciute come seiches. Una seiche è un'onda stazionaria che si forma in un corpo idrico chiuso, come un lago o un fiordo. In questa situazione, le onde si spostano da un lato all'altro, causando grandi variazioni nel volume dell'acqua in vari punti del bacino. Possono essere causate da frane, cambiamenti improvvisi della pressione atmosferica o tsunami, come in questo caso.

Utilizzando i dati del satellite SWOT e il suo radar interferometrico avanzato https://swot.jpl.nasa.gov/mission/flight-systems/i ricercatori sono riusciti a determinare l'altezza di queste onde, che a volte raggiungevano i due metri. Tuttavia, mentre l'origine di queste vibrazioni è stata rilevata con una certa precisione, molti misteri circondano ancora queste onde stazionarie.

Di conseguenza, i ricercatori che hanno pubblicato il loro studio sulla rivista Nature Communications sottolineano l'importanza delle nuove tecnologie per studiare meglio questo fenomeno. Ma non è tutto, perché questo ci permetterà anche di comprendere meglio i cambiamenti climatici in atto sulla superficie terrestre e di anticipare i loro effetti nocivi sulla vita umana e sulle infrastrutture.