Dopo aver annunciato che i dazi dell'amministrazione del Presidente Trump sulle importazioni di chip potrebbero mettere a rischio il suo investimento di 165 miliardi di dollari in una fonderia di processo 2nm/3nm in Arizona, TSMC potrebbe ora essere in pericolo per un impegno ancora più grande.
Secondo Trump, TSMC investirà non meno di 300 miliardi di dollari negli Stati Uniti, il che equivale a quasi il doppio dei suoi precedenti impegni, ma non è sufficiente per realizzare il vociferato acquisizione di Intel a cui le autorità statunitensi l'avrebbero costretta.
Il famoso analista di settore Ming-Chi Kuo, che in realtà ha sede a Taiwan, ha previsto correttamente il A18 Pro nell'iPhone 16 Pro Max, conferma che ci sono state trattative per l'acquisto di Intel da parte di TSMC, ma che gli Stati Uniti non hanno proceduto con la richiesta perché si sono resi conto della reale portata delle sfide che Intel deve affrontare.
Invece, sembra che TSMC debba investire fino a 300 miliardi di dollari nei suoi impianti di produzione di fonderie in Arizona. Gli investimenti annunciati finora ammontano a 165 miliardi di dollari, ma anche in questo caso potrebbe fornire solo circa il 7% dei chip moderni di cui le aziende statunitensi come Apple avrebbero effettivamente bisogno, secondo il Segretario del Tesoro Scott Bessent.
Questo numero dovrebbe aumentare in modo significativo se TSMC si impegnasse davvero a investire direttamente 300 miliardi di dollari negli Stati Uniti per sfuggire alla tariffa del 20% sui semiconduttori provenienti dalle sue fonderie taiwanesi, che dovrebbe essere annunciata la prossima settimana. Se l'amministrazione della Casa Bianca avesse effettivamente preteso che TSMC acquistasse Intel oltre a questo impegno, il produttore di chip avrebbe dovuto investire l'incredibile cifra di 565 miliardi di dollari negli Stati Uniti, il che è altamente improbabile.
Dato il modus operandi di Trump, continua Kuo, l'esito più probabile è che TSMC negozi il suo riscatto tariffario e la richiesta di investimento al ribasso rispetto all'importo esorbitante iniziale dichiarato come punto di partenza delle trattative.
Tuttavia, TSMC ha in programma un esborso molto significativo in Arizona, con l'obiettivo di spedire almeno il 30% della sua produzione globale di processi di fabbricazione a 2 nm fuori dagli Stati Uniti e di produrvi nodi ancora più avanzati in futuro. TSMC non sta però acquistando Intel, nonostante la fonderia sia una parte importante dei negoziati commerciali degli Stati Uniti con Taiwan.
Fonte(i)
FocusTaiwan via Ming-Chi Kuo (X)
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