Samsung e Hynix potrebbero essere i nuovi chipmaker per Huawei

Il rapporto evidenzia come l'ammistrazione Trump abbia infatti impedito alle società straniere che adottano tecnologie e attrezzature americane di inviare semiconduttori a Huawei, senza prima ottenere una licenza speciale da parte del Governo statunitense. Allo stato attuale il colosso di Shenzhen (Samsung) non sembra essere soggetto a questo genere di restrizioni tuttavia, proprio in virtù di questo fatto, tra le intenzioni della società ci sarebbe quella di giorcare d'anticipo prima che il Governo americano possa estendere il controllo e ampliare i divieti. Secondo recenti report, Huawei rappresenta uno dei più grandi clienti di Samsung e SK Hynix, in quanto la società spende all'anno oltre 8 miliardi di Dollari per l'acquisto di chip DRAM e NAND dalle società sudcoreane.

Come riportato in una precedente notizia, Huawei avrebbe registrato numerosi rallentamenti nella produzione dei chip da 7 nanometri da parte di TSMC, la quale non sarebbe stata in grado di garantire la fornitura di chip necessari. Ricordiamo che i chip da 7 nanomenti sono quelli attualmente adottati dall'attuale gamma di smartphone di Huawei e pertanto i più fondamentali al momento. Andy Purdy, Chief Security Officer degli Stati Uniti per Huawei, ha affermato che la società cinese troverà una soluzione anche per questa problematica, adattandosi e scovando, come ha sempre fatto, una valida alternativa.

Sono previsti tempi duri per il noto colosso della tecnologia e delle comunicazioni Huawei, il prolungamento del ban da parte dell'amministrazione Trump potrebbe rendere numerosi aspetti ancora più critici. Di fatto, i dispositivi Huawei non potranno godere della licenza Android e dei servizi GMS ancora per un bel diverso tempo.