Il nuovo modulo periscopico prevede l'adozione di tre distinti gruppi ottici flessibili capaci di lavorare all'unisono al fine di garantire una veloce e costante messa a fuoco, anche durante la variazione della lunghezza focale. Quest'ultima, capace di spingersi da 85 sino a 135 millimetri (35mm equivalente), dovrebbe avere una apertura focale compresa tra f/3.3 e 4.4. Oppo inoltre ha ricostruito l'intera architettura del modulo di imaging con un nuovo driver IC ad alta precisione a 16-bit chiamato a spostare i gruppi di lenti per lo zoom, la messa a fuoco e la stabilizzazione ottica dell'immagine su più assi.
Il sensore da 32 MP beneficia ora della tecnologia Quad Bayer 4-in-1 che, in abbinamento a nuovi algoritmi di elaborazione delle immagini, consentono allo zoom ibrido di ottenere elevate prestazioni anche in condizioni di scarsa luminosità. Inoltre, l'implementazione del sistema Fusion (conosciuto dai fotografi come image stacking) consente al sensore studiato da Oppo di raggiungere una focale di 280 millimetri.
Un successore del Reno 10x Zoom potrebbe essere già apparso su TENAA durante le scorse settimane con display da 6.5" da 90 Hz e batteria da oltre 3600 mAh. Purtroppo allo stato attuale non abbiamo a disposizione ulteriori informazioni e non sappiamo quale tipologia di SoC possa aver scelto di utilizzare il produttore. Per Oppo si tratta di un progetto decisamente ambizioso e siamo curiosi di vedere le future soluzioni che sveleranno i maggiori competitor.