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I nuovi utenti di X devono pagare: Il pagamento dovrebbe aiutare a contrastare i bot

Con tasse contro gli utenti artificiali. Un piano discutibile. (Immagine: pixabay/Mohamed_hassan)
Con tasse contro gli utenti artificiali. Un piano discutibile. (Immagine: pixabay/Mohamed_hassan)
Dopo una fase di test, si dice che i piani siano maturati per richiedere agli utenti di pagare dopo la registrazione su X (ex Twitter) prima di poter postare. Questo è stato annunciato da Elon Musk in persona, che dà la colpa all'AI.

Già prima dell'acquisizione di Twitter per ben 44 miliardi di dollari, Elon Musk si era lamentato dell'onnipresenza dei bot sulla piattaforma. E l'affermazione non era certo del tutto infondata. La maggior parte dei social network deve fare i conti con like e post automatizzati che vengono duplicati centinaia di volte, cifre di traffico gonfiate artificialmente e bot sorprendentemente intelligenti.

I precedenti tentativi di riconoscere questi profili utente controllati a distanza e le reti dietro di essi, e quindi di limitarne l'impatto, hanno apparentemente avuto poco successo. Inoltre, si dice che i contenuti generati dall'intelligenza artificiale su X siano ora in grado di compromettere tutti i metodi automatici di rilevamento.

Di conseguenza, ora entrerà in gioco un nuovo metodo. Elon Musk scrive di una "piccola tassa per l'accesso in scrittura dei nuovi utenti" che è inevitabile per respingere l'"assalto incessante" dei bot.

Non si sa quanto sarà alta. Tuttavia, ci sono già stati dei test corrispondenti nel 2023, tra cui in Nuova Zelanda e nelle Filippine. Solo dopo aver pagato una quota annuale di 1 dollaro era possibile pubblicare contenuti in prima persona o rispondere ad altri contenuti dopo la registrazione.

La lettura delle notizie, invece, non è stata toccata. È previsto anche il rimborso del denaro dopo un certo periodo di tempo.

In generale, è improbabile che la procedura porti a un guadagno aggiuntivo. Si teme che i truffatori effettuino i pagamenti utilizzando dati di carte di credito contraffatti o rubati. La loro individuazione e i successivi rimborsi potrebbero comportare enormi costi aggiuntivi.

Sarà interessante vedere come questo sviluppo, che non è affatto esclusivo di X, continuerà.

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Mario Petzold, 2024-04-16 (Update: 2024-04-16)