La Cina ha implementato una nuova legge https://www.scmp.com/tech/policy/article/3323959/chinas-social-media-platforms-rush-abide-ai-generated-content-labelling-law che richiede alle piattaforme di social media di etichettare i contenuti generati dall'AI, entrata in vigore lunedì. Le principali piattaforme hanno attivato le loro funzioni di conformità lo stesso giorno. La mossa di Pechino è legata alla campagna "Qinglang" 2025 della CAC, che mira a combattere la disinformazione e a rafforzare la supervisione dell'AI.
Tutti i testi, le immagini, gli audio e i video generati dall'IA devono recare etichette esplicite e visibili che dichiarino che si tratta di IA, oltre ad avere identificatori impliciti come filigrane digitali o metadati. La legge è stata redatta dalla Cyberspace Administration of China in collaborazione con le autorità di regolamentazione del settore, della pubblica sicurezza e della radiodiffusione. È stata emessa a marzo ed è ora entrata in vigore.
La piattaforma di social media WeChat (nota anche come Weixin), con circa 1,4 miliardi di utenti attivi mensili, richiede ai creatori di dichiarare i contenuti generati dall'AI, e la piattaforma vieta qualsiasi manomissione delle etichette. Un'altra piattaforma, chiamata Douyin (conosciuta come TikTok nell'emisfero occidentale), con circa 766,5 milioni di utenti attivi mensili, richiede etichette visibili su ogni post generato dall'AI e verifica le fonti attraverso i metadati. Weibo ha aggiunto una nuova opzione di segnalazione di "contenuti AI non etichettati", mentre Xiaohongshu (noto anche come rednote) aggiunge autonomamente le etichette se gli utenti non lo fanno. Diversi servizi ricordano agli utenti di giudicare con cautela i contenuti non etichettati e di segnalarli, riservandosi anche il diritto di rimuovere i post etichettati in modo errato.
Il CAC segnala le sanzioni per l'utilizzo dell'AI per diffondere la disinformazione o manipolare l'opinione pubblica, con un'attenzione particolare ai commentatori online a pagamento. La legge mira a combattere la disinformazione, la violazione del copyright e la frode online. Le aree di interesse includono il marketing ingannevole sulle app di video brevi e una maggiore protezione dei minori. Questo incoraggia la trasparenza online, anche se l'elusione delle etichette non è del tutto esclusa.
La Cina è tra i primi mercati importanti a legiferare questa legge sull'etichettatura obbligatoria dei contenuti dell'AI, con iniziative simili che stanno emergendo in altre parti del mondo. L'Internet Engineering Task Force ha proposto un'intestazione dei metadati AI, con le credenziali C2PA disponibili su dispositivi come il Google Pixel 10. È importante notare che gli utenti possono ancora aggirare le protezioni.
Fonte(i)
SCMP (in inglese)
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