Gli Stati Uniti vietano l'esportazione di strumenti e software di cybersicurezza a paesi con "pratiche autoritarie"

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato oggi nuove regole che vietano l'esportazione e la vendita di software e hardware di cybersecurity a paesi considerati "problematici"

La regola, che sarà attiva da 90 giorni a partire da oggi, vieterà l'esportazione di "articoli di cybersecurity" La regola cita come base motivi di "sicurezza nazionale e antiterrorismo".

La legge vieta specificamente la vendita di software e strumenti di cybersecurity a paesi ritenuti avere governi autoritari o che sono stati giudicati dagli Stati Uniti per avere una storia di abusi dei diritti umani. Alcuni esempi di paesi vietati sono la Cina e la Russia. Altri paesi vietati includono quelli con armi di distruzione di massa o quelli sotto embargo di armi da parte degli Stati Uniti. La regola permette alcune eccezioni al divieto di esportazione; per esempio, una licenza rilasciata dal Dipartimento del Commercio può essere richiesta per vendere articoli di cybersecurity a paesi vietati.

In un commento, il Bureau of Industry and Security (un gruppo all'interno del Dipartimento del Commercio che ha emesso la legge) ha dichiarato che le "nuove regole aiuteranno a garantire che le aziende statunitensi non stiano alimentando pratiche autoritarie" Il BIS mira a prevenire che i malintenzionati e altri cattivi attori accedano agli strumenti di sicurezza informatica degli Stati Uniti, usando la potenziale minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati come ragione principale per la regola.

Cosa ne pensi del divieto degli Stati Uniti sull'esportazione di strumenti di cybersecurity in paesi specifici? Fatecelo sapere nei commenti.