Apple ha creato un nuovo team https://www.bloomberg.com/news/newsletters/2025-08-03/apple-s-chatgpt-rival-from-new-answers-team-iphone-17-spotted-in-the-wild-mdvmqs6g chiamato Answers, Knowledge and Information (AKI) per creare un "motore di risposta" in grado di scansionare il web e restituire risultati conversazionali, segnando il primo passo concreto dell'azienda verso un rivale proprietario dei servizi in stile ChatGPT.
Sebbene Siri possa ora inoltrare le query a ChatGPT, manca ancora di un livello di ricerca conversazionale nativo e spesso si orienta verso i risultati tradizionali di Google. All'interno dell'azienda, alcuni dirigenti hanno messo in dubbio l'appetito dei consumatori per i chatbot, ma l'adozione a livello mondiale di servizi come ChatGPT e Gemini ha evidenziato il rischio commerciale di rimanere fermi.
L'AKI è guidata dal direttore senior Robby Walker, già responsabile di Siri. Il suo team sta prototipando sia un'app standalone che una nuova infrastruttura back-end destinata ad alimentare Siri, Spotlight e Safari nelle future versioni del software. I recenti annunci di lavoro richiedono ingegneri esperti in algoritmi di ricerca, segnalando che Apple intende possedere la tecnologia di base piuttosto che agire come mero integratore.
La pressione della concorrenza, tuttavia, sta aumentando. Il caso antitrust del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti potrebbe mettere in discussione il lucroso accordo di Apple che mantiene la ricerca di Google come predefinita su iOS, per un valore di circa 20 miliardi di dollari all'anno. L'AI generativa sta anche abbassando le barriere all'ingresso: Apple ha esplorato partnership con Perplexity AI ed è descritto come "molto aperto" alle acquisizioni, mentre aumenta la spesa per l'infrastruttura di intelligenza artificiale.
Allo stesso tempo, la capacità interna di Apple è messa alla prova dalla perdita di talenti. Quattro membri chiave del gruppo Apple Foundation Models hanno abbandonato il nuovo laboratorio di super-intelligenza di Meta nell'ultimo mese, attirati da pacchetti di compensi più elevati e dalla promessa di lavorare su sistemi più avanzati. La loro partenza alimenta le speculazioni sul fatto che Apple potrebbe dover concedere in licenza a terzi modelli di grandi lingue per Siri, anche se costruisce il proprio motore di ricerca.
Presi insieme, questi sviluppi suggeriscono che Apple si sta posizionando per fondere la privacy sul dispositivo con un'esperienza di ricerca generativa sviluppata in casa, nel tentativo di ridurre la dipendenza da Google, di trattenere i talenti dell'AI e di offrire un'alternativa a marchio Apple a ChatGPT e Gemini nei prossimi anni.
Fonte(i)
Bloomberg (in inglese)
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