L'universo non smette mai di affascinarci e di sorprenderci. Infatti, tra questo oggetto interstellare che attraversa il nostro sistema solare e questo asteroide che potrebbe colpire la Luna, ogni giorno vengono fatte molte scoperte. Recentemente, gli astronomi hanno osservato una galassia che invia un raggio distruttivo verso una galassia vicina.
Fortunatamente, siamo lontani dall'essere colpiti da questo fenomeno. Va notato che tutto questo sta accadendo a 11 miliardi di anni luce di distanza, quasi all'inizio del nostro universo. Infatti, si tratta di un quasar situato in un sistema composto da due galassie in formazione che è stato scoperto dai ricercatori dell'Istituto Ioffe di San Pietroburgo e dell'Istituto di Astrofisica di Parigi https://www.iap.fr/ utilizzando le apparecchiature del Very Large Telescope (VLT) e dell'osservatorio ALMA.
Queste due galassie vicine si trovano a poche migliaia di anni luce l'una dall'altra e si stanno avvicinando rapidamente ad una velocità di 500 km/s. Tuttavia, una di esse presenta un quasar, che non è altro che un enorme buco nero circondato da gas che emette una grande quantità di energia. Posizionandosi in linea con il quasar, i ricercatori hanno potuto analizzarlo e osservare i suoi effetti sulla seconda galassia.
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Di conseguenza, sono stati in grado di identificare sacche di gas molto denso, sebbene siano molto più piccole di quelle che si osservano di solito in questo tipo di galassia. Inoltre, si sono resi conto che queste sacche erano sottoposte a radiazioni ultraviolette circa mille volte più potente di quella presente nella nostra galassia, la Via Lattea. Ciò non è senza conseguenze, poiché questa radiazione distrugge gran parte del gas in questa galassia.
Solo alcune aree sono risparmiate da questo diluvio cosmico, ma non sono abbastanza grandi da permettere la formazione di stelle. In altre parole, questa galassia sembra destinata a subire una radiazione ultravioletta su larga scala che la sta distruggendo gradualmente, fino a quando non si fonderà con la sua vicina. Tuttavia, questa scoperta è una manna per i ricercatori, che ora possono capire meglio come i quasar possono influenzare le galassie che li circondano.
Fonte(i)
Tecno-Scienza (in francese), Nature