Per anni, gli astronomi hanno cercato la materia mancante nell'universo. Ma recentemente, un team di scienziati è riuscito a trovarla dopo una serie di eventi unici.
Innanzitutto, è importante capire che non stiamo parlando di materia oscura. La materia oscura è ancora mancante e ci sono molte teorie al riguardo, che spiegano la sua presenza nell'universo e il ruolo che svolge.
In questo caso, stiamo parlando della materia ordinaria mancante, che è costituita da barioni ed è troppo dispersa per emettere una fonte di luce che possa essere rilevata da strumenti spaziali come i telescopi. E se si pensa che questa materia sia insignificante, è importante capire che rappresenta ancora più della metà di tutta la materia ordinaria dell'universo.
Cinque anni fa, i ricercatori si sono messi alla ricerca di questa materia. Per compiere questa missione, hanno utilizzato 69 fast radio burst (FRB), situati tra 11,74 milioni e 9,1 miliardi di anni luce di distanza, che producono quantità astronomiche di energia in pochi millisecondi con lunghezze d'onda lunghe e corte.
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Continuando la loro ricerca, i ricercatori sanno che quando le onde radio passano attraverso la materia, arrivano in modo spostato. Pertanto, misurando questo ritardo, sembra possibile stimare la quantità di materia presente nello spazio.
A questo proposito, Vikram Raviricercatore presso Caltech e del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics coinvolto in questo studio, spiega:"È come se stessimo vedendo l'ombra di tutti i barioni, con gli FRB come retroilluminazione. Se vedi una persona davanti a te, puoi scoprire molte cose su di lei. Ma se si vede solo la sua ombra, si sa comunque che c'è e più o meno quanto è grande"
I risultati hanno rivelato che il 76% della materia normale si trova nello spazio intergalattico, tra le galassie. Solo il 15% risiede negli aloni galattici, mentre il resto è concentrato nelle galassie, nelle stelle e nel gas galattico freddo. Questa conclusione è coerente con le simulazioni cosmologiche condotte in passato, ma mai convalidate.
Tuttavia, questa scoperta è solo l'inizio per gli scienziati impegnati in questa ricerca. Il radiotelescopio DSA-2000 di Caltech si baserà su questi studi per comprendere questo elemento. Senza contare il grande vantaggio che sarà in grado di localizzare fino a 10.000 FRB all'anno.
Fonte(i)
Futura Sciences (in francese), Caltech, Natura Astronomia