Microsoft sta affrontando un importante problema di privacy in Europa, dopo che l'Autorità per la protezione dei dati personali dell'Austria ha stabilito che l'azienda ha tracciato "illegalmente" gli studenti sulla sua piattaforma 365 Education. La decisione fa seguito ad un reclamo presentato dal gruppo austriaco di difesa della privacy, noyb. Il gruppo ha sostenuto che Microsoft non ha fornito agli studenti l'accesso ai loro dati personali e ha spostato le responsabilità del GDPR sulle scuole.
Secondo noyb, il problema risale alla pandemia COVID-19, quando le scuole passarono a Microsoft 365 per l'apprendimento a distanza. Insieme a questa nuova piattaforma di studio è arrivato un nuovo rischio per la privacy, in quanto i dati degli studenti passavano attraverso un servizio cloud aziendale.
Quando uno studente presenta un reclamo e richiede l'accesso ai propri dati, Microsoft lo indirizza alla scuola locale. Questo accordo era impegnativo, in quanto la scuola poteva offrire solo informazioni limitate.
L'autorità di regolamentazione ha stabilito che questo approccio violava l'Articolo 15 del GDPR, affermando che Microsoft, in qualità di responsabile del trattamento dei dati, deve fornire tutti i dettagli su come vengono elaborati i dati degli utenti e se vengono condivisi con terze parti.
L'autorità austriaca ha anche chiesto a Microsoft di chiarire termini tecnici come "reporting interno", "modellazione aziendale" e "miglioramento della funzionalità principale". Nel frattempo, alle autorità educative nazionali e federali coinvolte è stato ordinato di fornire una trasparenza simile entro dieci settimane.
Microsoft ha ribadito la sua conformità, affermando che "Microsoft 365 for Education soddisfa tutti gli standard di protezione dei dati richiesti", e ha sottolineato che rivedrà la sentenza. Tuttavia, l'avvocato Max Schrems di noyb, specializzato in protezione dei dati, ha sostenuto che il caso evidenzia un problema più ampio. "I fornitori di Big Tech cercano di ottenere tutto il potere, ma scaricano tutte le responsabilità sui clienti europei", ha detto Schrems.
Il leader del software aziendale aveva anche sostenuto che la sua filiale irlandese era responsabile di 365 Education e che la giurisdizione ricadeva lì. Tuttavia, l'autorità austriaca ha respinto questa tesi, affermando che le decisioni chiave sono state prese da Microsoft US.
Il caso evidenzia una crescente preoccupazione globale su come le grandi aziende tecnologiche gestiscono i dati raccolti dai minori in ambito educativo, soprattutto dopo la pandemia, quando sempre più studenti dipendono da strumenti come Microsoft 365 e Google Classroom per l'apprendimento a distanza. Se confermata, questa sentenza potrebbe rimodellare il modo in cui le aziende tecnologiche gestiscono le responsabilità dei dati nel settore dell'istruzione in Europa.
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