Meta investirà oltre 1 miliardo di dollari in un presunto centro dati "efficiente dal punto di vista energetico" e pronto per l'AI, mentre un rapporto indipendente segnala le scarse prestazioni climatiche

Meta è pronta a costruire il suo 30° centro dati a Beaver Dam, nel Wisconsin, con un investimento che supererà il miliardo di dollari. Secondo l'azienda, saranno necessari più di 1.000 lavoratori specializzati durante il picco di costruzione, e saranno creati più di 100 ruoli operativi una volta aperta la struttura. Meta afferma che il centro dati è stato progettato specificamente per i carichi di lavoro AI, piuttosto che per il tradizionale cloud storageche riflettono le crescenti richieste di calcolo dei moderni modelli linguistici di grandi dimensioni e degli algoritmi di classificazione utilizzati in Facebook, Instagram e WhatsApp.
Meta fa notare che il centro utilizzerà rack di server ottimizzati per l'AI, un'alimentazione a più alta densità e sistemi termici aggiornati, progettati per operazioni sostenute ad alto carico. L'azienda afferma che queste modifiche ingegneristiche sono importanti per gestire i compiti di formazione e inferenza di oggi su scala. Meta dichiara inoltre che finanzierà circa 200 milioni di dollari per l'aggiornamento delle linee di trasmissione e delle sottostazioni energetiche locali, spiegando che tali miglioramenti sono necessari perché i centri incentrati sull'AI consumano una quantità di energia continua significativamente maggiore rispetto alle server farm standard.
Un importante punto di forza tecnico, secondo Meta, è il passaggio a un sistema di raffreddamento a secco. L'azienda afferma che questa configurazione consentirà al centro dati di operare senza utilizzare l'acqua per il raffreddamento, una volta che sarà attivo. Meta aggiunge che molti data center su larga scala si affidano pesantemente all'acqua per gestire il calore, soprattutto quelli che gestiscono GPU e acceleratori, rendendo il raffreddamento a secco una scelta ingegneristica notevole.
Meta spiega inoltre che il raffreddamento a secco richiede una progettazione precisa del flusso d'aria, una pianificazione dello scambio termico e un controllo termico a livello di rack per gestire il calore generato dall'hardware AI ad alte prestazioni. L'azienda afferma inoltre che restituirà il 100% dell'acqua utilizzata durante la costruzione ai bacini idrici locali.
Secondo Meta, sta anche collaborando con Ducks Unlimited e altri gruppi per ripristinare 570 acri di zone umide e praterie degradate che circondano il campus. Meta afferma che circa 175 acri saranno trasferiti direttamente a Ducks Unlimited per il ripristino ecologico.
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Meta afferma che il consumo di elettricità del centro dati sarà abbinato al 100% di energia pulita e rinnovabile, notando che strutture di questa portata si affidano in genere ad accordi a lungo termine per l'energia solare, eolica e pulita.
L'azienda afferma inoltre che l'edificio punta alla certificazione LEED Gold, che comprende standard di alta efficienza, gestione avanzata dell'aria e materiali di costruzione a basse emissioni di carbonio, progettati per supportare condizioni termiche ed energetiche stabili per cluster di calcolo AI densi.
Tuttavia, mentre Meta sottolinea le misure di efficienza e i vantaggi ambientali del progetto Beaver Dam, il quadro climatico più ampio è più complesso. Il Corporate Climate Responsibility Monitor 2025 identifica Meta come uno dei più deboli performer climatici del settore tecnologico globale e attribuisce al suo impegno di azzeramento entro il 2030 una valutazione di integrità "molto scarsa".
Secondo il rapporto, l'impegno manca di un chiaro obiettivo di riduzione delle emissioni e si basa molto sulla contabilità basata sul mercato. Inoltre, nota che circa il 37% delle emissioni di Meta proviene dai suoi centri dati e che la sua dichiarazione di energia 100% carbon-free si basa su una corrispondenza annuale piuttosto che sull'energia pulita in tempo reale, che non garantisce elettricità carbon-free nel momento in cui i sistemi AI la consumano.
Il monitor afferma inoltre che Meta non divulga le emissioni dei centri dati di terzi e ha co-fondato un gruppo di pressione che sostiene regole di contabilità delle emissioni di carbonio meno rigide, fattori che, secondo il rapporto, aumentano il profilo di rischio climatico complessivo di Meta, dato che le operazioni di AI ad alta intensità energetica continuano ad espandersi.






