Starfish Neuroscience ha rivelato le prime specifiche di un chip di interfaccia cervello-computer (BCI) le prime specifiche di un chip per l'interfaccia cervello-computer (BCI) progettato per ridurre l'impronta dell'impianto e la richiesta di energia. Il dispositivo di 2 x 4 mm, fabbricato sul nodo 55 nm di TSMC, punta a un funzionamento completamente wireless e senza batteria ed è destinato a servire come fulcro di una nuova classe di interfacce neurali distribuite e minimamente invasive.
L'interesse clinico e di ricerca si sta spostando verso trattamenti a livello di circuito che richiedono l'accesso a più regioni cerebrali contemporaneamente. Gli impianti convenzionali hanno difficoltà in questo senso: la maggior parte si concentra su un singolo sito e si affida a un consumo a livello di milliwatt, a pacchetti ermetici di grandi dimensioni e a fonti di alimentazione legate. Starfish sostiene che tale ingombro, larghezza di banda e sovraccarico chirurgico bloccano un uso terapeutico più ampio.
Il chip interno affronta questi vincoli su due fronti. In primo luogo, l'assorbimento totale di energia durante la registrazione normale è stimato a 1,1 milliwatt, circa un sesto del consumo riportato per l'N1 di Neuralink. In secondo luogo, il suo ingombro è limitato da un BGA con passo di 0,3 mm che rientra in 8 mm². Nonostante questi limiti, il dispositivo supporta 32 siti di elettrodi, 16 canali di registrazione simultanei con campionamento a 18,75 kHz, rilevamento di picchi a bordo, controlli di impedenza e un driver di corrente per impulsi di stimolazione bifasici.
La pre-elaborazione digitale sul die significa che sono necessari solo collegamenti wireless a bassa larghezza di banda per trasmettere i dati rilevanti, facilitando l'integrazione con microcontrollori esterni e aiutando Starfish a perseguire un pacchetto senza batteria e alimentato induttivamente. L'azienda sviluppa anche elettronica complementare di telemetria a bassa potenza per spostare energia e dati attraverso i tessuti. imec, nota per l'hardware neurale miniaturizzato, ha collaborato alla progettazione del silicio, rafforzando l'attenzione del progetto sulle dimensioni e sull'efficienza.
La consegna del primo silicio è prevista per la fine del 2025, e Starfish sta cercando attivamente partner che lavorino sull'erogazione di energia wireless, sui protocolli di comunicazione o sui fattori di forma personalizzati degli impianti. L'interesse di lunga data del co-fondatore Gabe Newell per le BCI lascia intendere un eventuale crossover nell'interazione uomo-computer, al di là della terapia medica, anche se l'agenda a breve termine rimane la ricerca clinica.
Fonte(i)
Stella marina (in inglese)
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